venerdì 5 dicembre 2014

DA DOVE PASSANO I MIGLIORAMENTI.......

Dare la ricetta, quella magica, quella che ti risolve i problemi.... è, in quasi tutti i casi, impossibile.... Se ci pensate si parla spesso di "chimica di squadra", alludendo quasi, alla ricetta perfetta, precisa, misurata...Nello sport di squadra, come in tanti altri contesti, ci sono tante "teste", personalità, da infilare in un unico "contenitore", scaldarlo (a volte..) , shakerarlo (altre) e poi gustarlo.. Quel che ne esce sarà un buonissimo cocktail , oppure una schifezza da buttare....

La ricetta del miglioramento è ancora più complessa da trovare semopre che esista... Qualche anno fa, parlando con allenatori, affermavo che molto del miglioramento dei ragazzi passa ovviamente attraverso alle nostre scelte, ed un ragazzo migliora  , mi cito "già solo venendo in palestra.. ". In buona parte questo non è vero, o meglio, non lo è sempre. Non tenevo conto del fatto che se alleno gli errori in modo ripetuto, non si farà altro che peggiorare.
Qualcuno (sempre che ci sia qualcuno) penserà: ma chi è il folle che allena gli errori. Beh...molti allenatori lo fanno..un po per poche conoscenze, un po perchè forse ormai "stanchi" (e non è un fattore anagrafico), un po perchè non ci si tiene....

Il miglioramento di ogni individuo, e parliamo di basket, passa attraverso una esperienza. Questa dev'essere almeno:

- POSITIVA;
- RIPETUTA;
- STRUTTURATA;
- ORGANIZZATA;
- IN PROGRESSIONE

In realtà ci sono tantissime altre componenti che influiscono sul miglioramento (capacità individuali del giocatore, sapere degli allenatori , ecc,ecc,ecc...) Queste però è il minimo di cui ogni allenatore dovrebbe tener conto.

Un mio vecchio coach , che ancor oggi allena, mi ripeteva spesso che le esperienze negative non servono a nulla. Solo attraverso il "rinforzo positivo" ( sighh Oliver...) l'esperienza viene metabolizzata e poi riprodotta. Non so se sia una supposizione corretta o meno, ma preferisco pensare che una cosa fatta bene lasci un ricordo migliore di una eseguita male, e quindi tendereo  a ripeterla.
Ci capita spesso di vedere ragazzi che in allenamento sono in grado di eseguire un gesto in modo corretto e poi arrivano alla partita dove non riescono a fare altrettanto. Oltre agli aspetti mentali, al fatto che vi siano gli avversari diversi, capita che il giocatore non abbia ancora fatto suo il fondamentale. Pensiamo ad esempio al tiro senza però associarlo alle percentuali. In allenamento la mia tecnica è perfetta, in partita tentenna....Attraverso una numerosissima ripetizione del gesto corretto si potrà arrivare alla piana metabolizzazione e riproduzione in qualsiasi situazione.
L'allenatore deve strutturare l'esercizio, l'esercitazione,l'allenamento in modo tale che sia funzionale all'obiettivo da raggiungere. Pochi fronzoli, diretti all'obiettivo.
Strutturare, che in questo caso non è organizzare...intendo quindo proporre delle esercitazioni che aiutinino i ragazzi, dove tutti, o più, siano agevolati. La struttura deve tener conto non solo della parte tecnica, ma anche di quella fisica e mentale. Ho affermato in un  altro post che i ragazzi devono essere DUTTILI MENTALMENTE. Si incomincia da piccoli, nelle prime categorie, per poi arrivari sempre più pronti nei grandi.
Per organizzazione intendo, invece, tutto quello che è di contorno.... Gli orari, la palestra, il numero di allenamento, palloni e giocatori a disposizione; intendo, quin di, tutti queggli elementi fondamentali per il miglioramento ma che non passano direttamente dal ragazzo.
per concludere, elemento importantissimo è la progressione. Nei corsi utilizziamo sempre il concetto di " PROGRESSIONE DIDATTICA". Potremmo farla facile, dicendo che consiste ne passaggio dal facile al meno facile ( o difficile) oppure trovare nei singoli allenamenti, stagione, un filo conduttore comune ad ogni , o quasi, situazione. Lavorare in progressione facilita gli allenatori e facilita soprattutto i ragazzi.
Ho scritto un po di cose, molte banali e risapute , tutte importanti ( secondo me) ed indispensabile.
Il miglioramento di ogni giocatore, è quindi derivante da quanto è bravo l'allenatore (nelle cose sopra dette) , da quando riesce a comunicare e motivare i ragazzi e da quanto questi riescono a recepire e trasformare.
Ogni giorno preparo l'allenamento cercando di inserire i riferimenti di cui ho scritto; malgrado la mia esperienza sia ormai di tanti anni (invecchio), il tempo che impiego è sempre molto elevato. Non mi accontento di prendere carta e penna e tirare giù due esercizi. Devo fare il mio dovere e prepararmi per preparare...la ricetta la provo a scrivere tutti i giorni....

Wannes

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