martedì 23 settembre 2014

...Prendiamoci cura dei ragazzi...

In questi giorni, difficili sotto tanti punti di vista , ho accumulato stanchezza, soprattutto mentale, paragonabile alla fatica di quasi un'intera stagione agonistica; probabilmente l'essermi fermato per un anno, in cui i ritmi erano dettati da scelte personale, in cui gli unici pensieri erano di sbancare il lunario e sopportare Oliver si è rivelato una mossa non azzeccata..
Ora la mia vita è nuovamente variata, con il ritorno del Basket. Ho iniziato la nuova stagione a giugno, con qualche allenamento, proseguendo con una estate "parlata"... una bella parentesi al corso Istruttori di base e poi via.....
Il 23 agosto era la data dello start, ma il tempo non è stato clemente...pioggia
Si parte quindi il 25 agosto a ranghi ridotti, tra ragazzi ancora in vacanza e qualche infortunato "trascurato". La stagione parte decisamente in salita.
I ragazzi lavorano al massimo "delle loro abitudini", ma scopro velocemente che questo non è sufficiente. Non lo è perché valgono di più.
Passano i giorni, crescono le difficoltà intorno al campo e dentro il campo, ma i ragazzi ce la "mettono": ogni giorno un mattoncino in più.
Ora è passato circa un mese dall'inizio dell'attività e, come qualsiasi persona, mi son posto e mi pongo domande. Inutile elencarle, ma una risposta in particolare, quella forse più importante me la sono data; non era sufficiente quello che stavo facendo per i ragazzi. 
Ero occupato su troppi fronti, molti dei quali di vera "guerriglia cestistica".  
Coach #Federico Danna, tra le innumerevoli cose che mi ha insegnato,ve ne è una che valuto straordinariamente importante, che poi è quella che contraddistingue coach Danna da tutti gli altri. 
CI SI PRENDE CURA DEI PROPRI RAGAZZI!!
Lo si fa per prima cosa considerandoli PERSONE. Giovani persone che hanno necessità di :
SBAGLIARE , IMPARARE SPERIMENTANDO, AVERE CONFERME POSITIVE, VIVERE "SANE" DIFFICOLTA', SAPERE CHE C'E QUALCUNO CHE PENSA LORO. 
In questo primo mese di attività ho osservato, ho messo in crisi chi aveva troppe conferme, ho cercato di dare sicurezze a chi non ne aveva. Ho ascoltato le loro voci, guardato il linguaggio del corpo nei momenti belli o meno piacevoli, li ho quindi "studiati".  Non ho certo la presunzione di pensare d'averli compresi pienamente; sono adolescenti, pieni di ormoni, che cambiano in continuazione con cui rapportarsi è a volte molto complicato. Ma qualche cosa l'ho compresa.
La "metodologia" ci da veramente un grande aiuto, ci fa commettere meno errori ma dobbiamo essere consci che, prima o poi, qualche errore lo commetteremo.
La differenza la farà il fatto di avere creato UN RAPPORTO SANO (#Pietro Cardile), che spesso, per fortuna o per merito, è anche PRIVILEGIATO.
Cari allenatori, prendiamoci cura dei nostri giocatori. Non sballottiamoli da un posto all'altro; premiamoli quando è giusto farlo; creiamo anche delle sane difficoltà. Rispettiamo ciò che sono, facciamo il massimo per raggiungere un obiettivo che dev'essere assolutamente condiviso.
In uno dei primi allenamenti fatti col gruppo '89 di Pallacanestro Biella, categoria Under19, squadra fortissima,  coach Danna, al termine dell'allenamento, fa sedere tutta la squadra; guarda Tommaso, Paolo, Luca, Andrea e tutti gli altri e dice " Quest'anno dobbiamo far meglio della scorsa stagione. " 
Vi è stato poi uno sguardo di intesa tra i ragazzi ed il coach, un patto dettato da RISPETTO, dal RAPPORTO SANO creato, dalla FIDUCIA reciproca, dal VALORE delle PERSONE e dei GIOCATORI e da li, da quel preciso momento  si è lavorato " per far meglio...."

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