lunedì 10 novembre 2014

LA PROGRAMMAZIONE DEL SETTORE GIOVANILE - 3° Parte

Ho parlato sin'ora di Under 13 ed Under 14, categorie che presentano svariati livelli all'interno di un campionato, squadra. Sarebbe interessante capire il perchè, senza rifugiarci, come spesso accade, al fatto che un anno ho un gruppo "buono" l'anno dopo "no". Oltre alle caratteristiche peculiari dei ragazzi, gli istruttori avranno comunque una certa influenza ? a Voi la risposta....

CATEGORIA UNDER 15 (3° categoria giovanile)
Ci troviamo spesso di fronte a ragazzi con già diversi anni di attività.  Se siamo fortunati già 6/7 anni. Se ci pensiamo hanno una enormità di tempo passato con la palla in mano.
E' una categoria IMPORTANTE in cui si gioca a basket. L'annata è, per regolamento, ancora singola (eventuali inserimenti di giocatori più giovani) con crescita fisica e mentale molto rapida.
I fondamentali diventano più "analitici", lo studio del tiro più accurato. Si tira da 3 punti e non si lancia più la palla.....
Il palleggio è eseguito correttamente con entrambe le mani, i passaggi sono precisi; il ball handling di buon livello.
Si scivola correttamente in difesa, si anticipa il lato forte , si è flottati (termine arcaico ma CORRETTO) sul lato debole. Le collaborazioni offensive incominciano a diventare importanti, non si taglia e basta... ci si muove con la palla, con il difensore, in base a quello che il "gioco" mi concede.
Si vede traccia del primo blocco, dal quale nasce una collaborazione, almeno, a 2. A mio avviso il tipo di blocco lo deciderà l'allenatore, in base alle caratteristiche dei giocatori, al loro percorso, alle caratteristiche del gruppo, alle capacità stesse dell'allenatore. Rimango dell'opinione che, se non conosco bene la metodologia di insegnamento, l'uso tecnico e tattico del movimento, la "situazione "non deve essere insegnata.
Ci sono anche le collaborazioni difensive, aiuto e recupero , rotazione, semplice, deve essere conosciuta.
E' per me indispensabile che tutte queste cose vengano insegnate, con però la piena consapevolezza che il giovane giocatore deve :
  1. CAPIRE QUELLO CHE FA;
  2. CAPIRE COME SI FA;
  3. CAPIRE IL PERCHE' LO FA.
Ricordo un aneddoto che sul momento mi ha fatto sorridere, ma poi mi aveva anche preoccupato. Stavo guardando una partita, in riva al lago (non dirò mai quale ...) e la squadra di casa, categoria U17, giocava portando un "blocco a scendere". La cosa era completamente mnemonica, dove, allo strillo del coach, il ragazzo correva da ala in angolo e bloccava.....chi bloccava ? non bloccava nessuno. Ripeteva, probabilmente, l'esercizio fatto in allenamento, di 3c0....
Questo giocatore , probabilmente, non aveva capito ne' il QUELLO ne il COME ne il PERCHE'.

La categoria UNDER 15 è per me una delle più importanti. Le richieste fatte ai giocatori si avvicinano sempre di più a quelle fatte a giocatori di BASKET. L'impatto mentale diventa decisivo. La crescita, corpo e mente dev'essere "almeno" contemporanea, inserendo degli stress che vadano a formare il giocatore fisicamente e tecnicamente, ma anche mentalmente, aspetto che troppo spesso viene dimenticato.
Proprio questa mattina, in ufficio, leggevo delle slide in cui si parlava di programmi, obiettivi; mi è rimasto impresso che l'inserimento di obiettivi, raggiungibili e coerenti, fanno crescere la persona.
In questa categoria si incomincia ad alzare "l'asticella". Gli obiettivi diventano sempre più "mirati"con richieste precise, alle quali i ragazzi devon dare altrettante risposte precise.

Wannes

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