mercoledì 26 novembre 2014

VISTA DAI GRANDI - CATEGORIA UNDER 19 - 1° parte

Come ho scritto un po di giorni fa, la visione di un giocatore che esce dal settore giovanile da parte del "responsabile giovanile" e dal "coach prima squadra" ha spessisimo diversità oggettiva.
Trovo quindi molto interessante fare il percorso inverso, indossando il "cappello del coach dei grandi".
Il presupposto che mi spinge a pensare che vi sai una differenza di aspettativa differente tra le due figure, è molto semplice : il coach della prima squadra ha come obiettivo primario il vincere le partite.
A differenza del responsabile giovanile, il quale non ha questo impellente obbligo, il coach (chiamiamo così chi si occupa di prima squadra)  deve arrivare a risultati del tutto misurabili in un tempo relativamente breve. Comprendo, quindi, che i bisogni dell'uno siano diversi dai bisogni dell'altro, che, per sua fortuna, può pianificare un lavoro strutturato e mutabile in un periodo pluriannuale.

Partiamo....

CATEGORIA UNDER 19
Giocatori con piene competenze tecniche e molte competenze tattiche.
Conoscenza di letture in situazioni di :
- collaborazioni tra esterni senza blocchi
- collaborazioni tra interni senza blocchi
- uso e letture di blocchi verticali/orizzontali
- uso e letture di blocchi stagger
- pick and roll con relative sponde e scelte
Conoscenza dei sistemi di gioco più "comuni":
-  FLEX
-  PRINCETON
- "GIOCHI DI ATTRAVERRSAMENTO"
- "GIOCHI A TERMINE"

- Difesa su tutti i blocchi
- Difesa sul p&r (almeno tre modi)
- Rotazioni e cambi
- Difese a zona (2/3 - 3/2 - 1/3/1)
- Cenni su difese miste
- Difese a pressing, uomo e zona.

Ovviamente non ci si aspetta una esecuzione perfetta in tutte le cose, ma una conoscenza si.
Alcune cose sono però indispensabili:
- portare  un blocco
- sfruttare un blocco
- Difesa 2/1/2

Giocatore tecnicamente e fisicamente, pronto a competere con i più grandi.
All'interno di un gruppo senior sei ormai un giocatore senior in tutto e per tutto.

"Questo elenco di competenze, ovvero quelle che secondo me un coach vorrebbe dai suoi giovani, sono dal mio punto di vista irraggiungibili al termine delle categorie giovanili, tranne che per giocatori particolarmente dotati. Io penso che il mondo della prima squadra debba interfacciarsi a quello giovanile e viceversa. Non è per nulla semplice, ma la visione di più persone, che trattano la stessa cosa con obiettivi diversi, con un "cappello" differente non può far altro che arricchire i ragazzi che poi è la cosa che veramente conta"

Wannes

lunedì 24 novembre 2014

IL PRESIDENTE HA RAGIONE....

Qualche giorno fa abbiamo giocato una partita a Settimo Torinese, vincendo; è stata una partita di non buon livello, in cui , a momenti alterni, si sono notati diversi miglioramenti offuscati, poi, da minuti di orrori inenarrabili.
Preso dallo sconforto, anche se non dovrebbe essere un sentimento presente nella sfera emotiva di un allenatore, ho deciso di NON aiutare la squadra. "ORA VE LA CAVATE DA SOLI.." La mia gestione della partita è stata solo quella di far dei cambi, a volte sensati altri neppure tanto...
La lezione sarà servita ? Non lo so, a me di sicuro ha fatto molto riflettere; il nostro EQUILIBRIO è molto labile....ogni esperienza è una nuova esperienza!!
In questa partita ero accompagnato dal Presidente, il quale, ad un certo punto si alza dalla sua postazione ed afferma "NON NE POSSO PIU'". La frase è stata pronunciata dopo una lunghissima serie di giocate atroci da parte di entrambe le squadre.
Questa frase mi è girata nella testa dal secondo successivo in cui è stata pronunciata, ed ancor oggi ci veleggia...
Mi sono posto tantissime domande, alle quali ho dato diverse risposte , cercando di non trovare, alibi, scuse che offuscano poi la realtà. Tra queste domande, una in particolare continua ad assillarmi:
" COSA PUO' PRETENDERE IL PRESIDENTE DALLE SUE SQUADRE E COACH ?"
La risposta più "facile" è: veder formare giocatori che abbiano un futuro, grande o piccolo non importa. Formare buoni giocatori, molto spesso significa anche monetizzare , creare un po di reddito, e questo coincide spesso con la sopravvivenza della società o, nei migliori dei casi, di qualche importante investimento.
Secondo me però, la risposta corretta e forse più romantica a questa domanda è : VEDER GIOCARE BENE!!!
Questo non significa ne vincere, ne perdere! Non significa neppure avere ragazzi che diventeranno campioni o delle schiappe; non significa dare il  massimo,  tuffarsi o qualsiasi altro gesto che anima i più....
A mio avviso, il vero significato è VEDERE della pallacanestra giocata con "PIACERE", in cui i ragazzi si "DIVERTONO", dove col crescere il "GIOCO" ha un senso sempre più "FINE"; gli ORRORI son sempre meno, l'impegno è allo SPASIMO, i SORRISI sono tanti, la tensione è quella GIUSTA.
Chi fa basket, sa cosa significa giocare bene....anche se ho il dubbio che forse questa cosa la percepisce ancor di più chi non si occupa direttamene di questo sport...
Il nostro presidente la pallacanestro la conosce, sa cosa significa giocar bene ed allora è compito di tutti noi fare in modo che i gruppi, nel giorno della partita, offrano uno spettacolo che faccia brillare gli occhi e non chiuderli.... Si può sbagliare, a volte si deve sbagliare, ma la QUALITA' deve ripagare, almeno nell'animo, chi di impegno ne mette tantissimo, pur stando dietro ad una scrivania, seduto al tavolo o in tribuna.
Spero che non mi capiti più sentire pronunciare queste parole; vorrebbe così dire GIOCARE BENE; Abbiamo vinto, ma un po abbiamo anche perso...

Wannes

giovedì 13 novembre 2014

LA PROGRAMMAZIONE DEL SETTORE GIOVANILE - 5° Parte

La categoria under 17 è dal mio punto di vista la più affascinante per diversi aspetti; il primo è che si "fa veramente basket", dove un allenatore può sperimentare tantissime cose. Il gioco dovrebbe diventare "godibile" e si ha la sensazione di avvicinarsi a quello che sarà poi la pallacanestro dei "grandi". C'è ancora tanto tempo, ma non così elevato per perderne. Ogni minuto in palestra va utilizzato con grande "rispetto". Se ne ha sempre troppo poco per tutte le cose che si devono affrontare ed imparare.
Quest'anno ho la fortuna di allenare questa categoria....e devo ammettere di essere lontanissimo dalla programmazione che per me è idonea allo sviluppo del giocatore. Faccio un po il gambero, un po levriero ed altre volte il bradipo...(sigh...). Ma abbiamo tutti in testa, almeno spero, dove vogliamo arrivare.

CATEGORIA UNDER 19 (5° categoria giovanile)
E' anagraficamente l'ultima categoria giovanile, anche questa formata da 2 annate. Il lavoro di assemblaggio di due gruppi, dove ve ne sia l'esigenza, è difficile ma forse meno laborioso della categoria precedente, soprattutto perchè i ragazzi sono preparati a questa variazione. Hanno già avuto una esperienza importante.
I fondamentali sono sempre più affinati. Palleggio alla Alan Iverson.. (seee magari..) ma comunque un buon controllo della palla. Le partenze, anche quelle "speciali" (Bodiroga, lancio della palla da mano opposta su quella incrociata) vengono sperimentate ed affinate. Il passaggio è assolutamente preciso, con l'uso adeguato del tipo di passaggio in base alla situazione. Le finte..utilizzate in tutti i fondamentali. Si tira con continuità da 2 punti ( le %) e si segna da 3 punti. Difese speciali a uomo..pressing a tutto campo, qualche furbata tattica.... Le collaorazioni est/est ed int/est sono studiate e giocate.
Il gioco non è più un mistero....si riconoscono situazioni di vantaggio create dalla squadra e concretizzate da un compagno o se stessi. I blocchi sono riconosciuti e letti, forse si giocherà anche del pick and roll...Ahhh il P&R.... La difesa sui blocchi a mio avviso deve essere coerente con tutto il percorso sin qui eseguito dai ragazzi. Non possiamo aver chiesto forte pressione per tutta la loro carriera e poi, ad esempio, tagliare i blocchi come regola. La prima cosa difensiva è mantenere un "CONCETTO COMUNE" a tutte le situazioni, poi sviluppate in modo differtente.
Nel pick and Roll semplificherei la vita ai ragazzi. Il così detto "show" sarà , coerentemente, la prima scelta, seguita, forse, da un paio di altre situazioni (cambio ???).
Mi preme moltissimo sottolineare l'aspetto del RITMO.
A questa età i giocatori (ormai lo sono) DEVONO riconoscere il proprio ritmo, il ritmo del gioco ed il ritmo di squadra...  Capire quale ritmo è idoneo in quel momento, in quella partita. Troppo spesso siamo noi allenatori ad imporlo, cosa che trovo non corretta. Saranno i giocatori che , mediante esperienze, preparazione, dovranno riconoscere quali sia la miglior condizione per giocare.
Se i ragazzi avranno avuto una formazione completa , dove per completa non intendo che sappiano fare tutto, saranno pronti ad imparare velocemente qualsiasi cosa. Per completa quindi intendo una formazione in cui:
  1. si siano studiati i fondamentali, recepiti e consolidati;
  2. si abbia coscenza di se stessi;
  3. si conosca il "gioco" ;
  4. si sia maturati come persone, atleti e compagni di squadra.
Tutto il resto verrà poi dato dagli allenatori successivi; non trovo importante che il mio ragazzo conosca 72 modi per difendere il pick and roll, 102 difese a zona, gli attacchi FLEX, PRINCETON ed altro.
E' per me IMPORTANTISSIMO che sia :
- PRONTO TECNICAMENTE
- PRONTO MENTALMENTE
- PRONTO FISICAMENTE
- "DUTTILE NELLA CONOSCENZA"

Ho letto un paio di anni fa una nota ( non dirò mai di chi...ma molti ne rimasero stupiti...) dove vi si affermava che il vero miglioramento i ragazzi lo hanno i primi ani dopo il percorso giovanile, grazie agli allenatori della prima squadra. E' una nota a mio modestissimo parere, superficiale, di chi, probabilente, non conosce il percorso che un ragazzo, insieme a coaches e Team, compiono in tutti gli anni. La capacità di apprendimento di uno specifico movimento, situazione, difesa sarà più rapido quanto più rapido sarà preparato il ragazzo TENCNICAMENTE, MENTALMENTE e FISICAMENTE. Se sarà altrettando DUTTILE MENTALEMNTE, potrà trasformarsi in poco tempo.
Il problema è questo.. gli allenatore della pprima squdra pretendono ragazzi che siano in grado di giocare con veterani di grande esperienza e valore, che conoscano il basket (Compreso le origini e l'evoluzione); non hanno voglia di INSEGNARE ma solo di amministrare, perchè, ed è la verità, conta il risultato della domenica. Ovviamente sto generalizzando. Ho bellissimi esempi che mi smentisco, ma , ahimè, la maggioranza, non ha "tempo" e forse "spazio" per poter programmare la crescita di un giovane giocatore all'interno del gruppo senior.
Pongo sempre questa domanda.... negli Stati Uniti, quelli che hanno inventato il gioco, i più forti e bravi al mondo, un giocatore finisce la propria formazione dopo l'università (tranne in rarissimi casi), dopo di che ha ancora un anno da rookie (22/23 anni), perchè noi, meno bravi, pretendiamo che i nostri ragazzi siano preparati a 19/20 ?

wannes

mercoledì 12 novembre 2014

LA PROGRAMMAZIONE DEL SETTORE GIOVANILE - 4° Parte

La categoria under 15 di cui ho parlato ieri,è, a mio avviso il vero spartiacque tra un basket "giocato" ed un basket "giocato e studiato"; con questo intendo dire che le richieste e le proposte fatte ai giocatori subiranno un salto grandissimo, un valore notevole, provocando uno squilibrio nei ragazzi a volte di difficile gestione. Il compito dell'allenatore è proprio quello di pianificare un percorso che renda questo salto meno lungo o alto...arrivando all'obiettivo gradatamente.

CATEGORIA UNDER 17 (4° categoria giovanile)
Qualche anno fa affermavo che questa era l'ultima vera categoria giovanile..una vera idiozia. E' però la prima categoria in cui vi saranno due annate. Quest'anno, ad esempio, vi sono i nati nel 1998 (annata forte) ed i nati nel 1999 (annata debole). Nell'arco di pochissimi mesi, occorrerà far diventare 2 GRUPPI una vera SQUADRA, una impresa, questa, proibitiva a volte.
Nel post precedente ho affermato che, nella categoria U15, occorra fare di più, aumentare le esperienze, inserire concetti e situazioni complesse (razionalizzandole e semplificandole). Una delle tante motivazioni è proprio la doppia annata. I più vecchietti... hanno già un "annualità" trascorsa in questa categoria, incontrando e sperimentando alcune situazioni più complesse, argomento in generale, mi auspico, della UNDER17. La seconda annata non può presentarsi totalmente a digiuno di alcuni concetti; il lavoro ne verrebbe modificato in modo importante.
I fondamentali diventano "fini", ovvero il livello analitico del gesto incomincia ad essere studiato nei dettagli.
Le partenze , tutte o quasi, sono conosciute. La palla, nel palleggio, è una vera estensione della mano (questo non la totalità dei ragazzi, ma gran numero di essi si..). Il tiro in avvicinamento, con anche il power shot, è una vera arma. Quindi, i contatti, con in loro uso, è argomento TOPICO.
Il tiro piazzato diventa una punizione per gli errori avversari, così come quello da tre punti aumenta le percentuali. In difesa si scivola , corre e riscivola (tutte le combinazioni), con aiuti e qualche rotazione. Vi sono situazioni di cambio ben catalogate.
1 c 1 offensivo , con e senza palla, ha ora due precisi obiettivi :
- FINALIZZARE UN VANTAGGIO COSTRUITO DAI COMPAGNI O CREATO ;
- CREARE UN VANTAGGIO O AMPLIARLO.

concettualmente sono cose che già nella annate precedenti vengono insegnate, ma penso che da questa  categoria, tutti, devono essere in grado di capire alcune situazioni di gioco, nelle quali si farà 1c1 per costruire delle vere COLLABORAZIONI.
L'uso dello spazio, dentro area e fuori area, è da sviluppare a prescindere dalle dimensioni dei giocatori.
Si inseriranno letture sui blocchi più impegnative, forse anche il pick and roll anche se non è cosa, a mio avviso, prioritaria.
E' invece un elemento IMPORTANTISSIMO il RITMO DELLA SQUADRA.
I ragazzi al termine della categoria devono riconoscere le situazioni in cui POSSONO e DEVONO giocare a GRANDE RITMO, e situazioni in cui invece è INDISPENSABILE VARIARLO RALLENTARLO.
La comprensione del gioco deve aumentare in modo esponenziale.
I problemi esposti dai coach devono essere stimolanti, dando una visibilità a quello che è l'obiettivo finale....
Un aspetto che verrà inserito in questo anno è il lavoro fisico, lavoro che diventa NECESSARIO allo sviluppo atletico dei ragazzi. Non sarà più sufficiente avere ragazi che entrano in campo per giocare solamente a basket. Dovranno sapere che si lavorerà anche per il loro miglioramento atletico e mentale.
Incominciano a diventare grandi, le NOSTRE RESPONSABILITA' aumentano.....

lunedì 10 novembre 2014

LA PROGRAMMAZIONE DEL SETTORE GIOVANILE - 3° Parte

Ho parlato sin'ora di Under 13 ed Under 14, categorie che presentano svariati livelli all'interno di un campionato, squadra. Sarebbe interessante capire il perchè, senza rifugiarci, come spesso accade, al fatto che un anno ho un gruppo "buono" l'anno dopo "no". Oltre alle caratteristiche peculiari dei ragazzi, gli istruttori avranno comunque una certa influenza ? a Voi la risposta....

CATEGORIA UNDER 15 (3° categoria giovanile)
Ci troviamo spesso di fronte a ragazzi con già diversi anni di attività.  Se siamo fortunati già 6/7 anni. Se ci pensiamo hanno una enormità di tempo passato con la palla in mano.
E' una categoria IMPORTANTE in cui si gioca a basket. L'annata è, per regolamento, ancora singola (eventuali inserimenti di giocatori più giovani) con crescita fisica e mentale molto rapida.
I fondamentali diventano più "analitici", lo studio del tiro più accurato. Si tira da 3 punti e non si lancia più la palla.....
Il palleggio è eseguito correttamente con entrambe le mani, i passaggi sono precisi; il ball handling di buon livello.
Si scivola correttamente in difesa, si anticipa il lato forte , si è flottati (termine arcaico ma CORRETTO) sul lato debole. Le collaborazioni offensive incominciano a diventare importanti, non si taglia e basta... ci si muove con la palla, con il difensore, in base a quello che il "gioco" mi concede.
Si vede traccia del primo blocco, dal quale nasce una collaborazione, almeno, a 2. A mio avviso il tipo di blocco lo deciderà l'allenatore, in base alle caratteristiche dei giocatori, al loro percorso, alle caratteristiche del gruppo, alle capacità stesse dell'allenatore. Rimango dell'opinione che, se non conosco bene la metodologia di insegnamento, l'uso tecnico e tattico del movimento, la "situazione "non deve essere insegnata.
Ci sono anche le collaborazioni difensive, aiuto e recupero , rotazione, semplice, deve essere conosciuta.
E' per me indispensabile che tutte queste cose vengano insegnate, con però la piena consapevolezza che il giovane giocatore deve :
  1. CAPIRE QUELLO CHE FA;
  2. CAPIRE COME SI FA;
  3. CAPIRE IL PERCHE' LO FA.
Ricordo un aneddoto che sul momento mi ha fatto sorridere, ma poi mi aveva anche preoccupato. Stavo guardando una partita, in riva al lago (non dirò mai quale ...) e la squadra di casa, categoria U17, giocava portando un "blocco a scendere". La cosa era completamente mnemonica, dove, allo strillo del coach, il ragazzo correva da ala in angolo e bloccava.....chi bloccava ? non bloccava nessuno. Ripeteva, probabilmente, l'esercizio fatto in allenamento, di 3c0....
Questo giocatore , probabilmente, non aveva capito ne' il QUELLO ne il COME ne il PERCHE'.

La categoria UNDER 15 è per me una delle più importanti. Le richieste fatte ai giocatori si avvicinano sempre di più a quelle fatte a giocatori di BASKET. L'impatto mentale diventa decisivo. La crescita, corpo e mente dev'essere "almeno" contemporanea, inserendo degli stress che vadano a formare il giocatore fisicamente e tecnicamente, ma anche mentalmente, aspetto che troppo spesso viene dimenticato.
Proprio questa mattina, in ufficio, leggevo delle slide in cui si parlava di programmi, obiettivi; mi è rimasto impresso che l'inserimento di obiettivi, raggiungibili e coerenti, fanno crescere la persona.
In questa categoria si incomincia ad alzare "l'asticella". Gli obiettivi diventano sempre più "mirati"con richieste precise, alle quali i ragazzi devon dare altrettante risposte precise.

Wannes

martedì 4 novembre 2014

LA PROGRAMMAZIONE DEL SETTORE GIOVANILE - 2° Parte

Tornando alla categoria U13 per un istante, voglio sottolineare la questione "linguaggio". A mio avviso il rapporto con i ragazzi deve "sterzare" in modo drastico, utilizzando un linguaccio sempre più tecnico, o comunque, termini del "vocabolario Basket". Magari anche qualche parola in inglese non quasta...

CATEGORIA UNDER 14 (2° Categoria giovanile)
Se il lavoro iniziato l'annata precedente deve proseguite in modo armonico, coerente e formativo, penso che in questa categoria, in particolare, mi concentrerei sul tiro, inteso come tiro piazzato ed a tutte le soluzioni in avvicinamento.
La tecnica di passaggio e la scelta di quale passaggio utilizare incomincia a diventare un importante elemento. Il ball handling, nel palleggio, deve essere di buon livello.
In difesa lo scivolamento dev'essere tecnica conosciuta, così come quella di un anticipo. L'inserimento della difesa sul lato debole sarà un argomento importante, con addirittura la prima rotazione con almeno due giocatori.
Le situazioni di gioco devono essere un po più strutturate. Il contropiede è elemento prioritario, ma il giocare a tutto campo, con usi di spazzi vantaggiosi, in tempi corretti devono essere il tema principale. Correre in attacco in tutti i sensi , e non solo in quello verticale o orizzontale è a mio avviso da INSEGNARE.
Nella metà campo offensiva, nel 5vs5, dobbiamo essere in grado di giocare su un lato (U13..) ma "sfruttare" anche il lato debole , con tagli o altri movimenti.
Il tema del ritmo "GIOCATORE" e "RITMO DELLA SQUADRA" incominciano a diventare importanti.
A questa età i ragazzi devono incominciare a prendere consapevolezza del fatto che fanno parte di una squadra molto più grande del proprio gruppo. Forse c'è una UNDER15 ? Una prima squadra ? Una società amica ? Non lo so; sicuramente non esiste solo la UNDER 14
Nel contempo la passione per il gioco deve aumentare. I ragazzi, aiutati da allenatori, dirigenti e per i fortunati dai genitori, devono ampliare le proprie consoscenze guardando altri giocare; assistere dal vivo a delle partite, qualsiasi la serie sia, è IMPORTANTISSIMO.

Proprio ieri sera, come ogni inizio allenamento, ho parlato "con la squadra". Dal brevissimi colloquio, traspare in modo evidente come i ragazzi non siano capaci a pensare a se stessi collocati in un contesto più ampio della UNDER 17. E' per me importante accendere quella scintilla in modo tale che esploda  tutta l'energia che nasce dalla passione, dall'interesse di conoscere, anche di sognare;
alla fine , i sogni, sono piccoli, o grandi obiettivi che ognuno dovrebbe avere... ma questo...sarà un argomento di un prossimo post...

wannes

lunedì 3 novembre 2014

LA PROGRAMMAZIONE DEL SETTORE GIOVANILE - 1° Parte

Qualche giorno fa ricevo il messaggio di un amico coach, professionista, allenatore in un settore giovanile importante, di una squadra importante. Nel corso degli anni la società per cui lavora ha fatto passi da gigante, ed anche il settore giovanile è notevolmente migliorato.
Nel corso della conversazione abbiamo parlato di quali obiettivi un settore giovanile deve avere, passando da categoria in categoria.
Questa conversazione mi ha fatto molto riflettere ed anche tornare al recente passato.
La scorsa stagione non ho allenato e ricordo che una delle prime cose a cui mi sono dedicato è stato proprio a pensare come strutturare un settore giovanile, dando gli obiettivi per ogni categoria. Avevo però fatto un piccolo giochino, apparentemente stupido (forse lo è..), ovvero quello di indossare i panni del responsabile settore giovanile, e poi riformulare la proposta indossando i panni dell'allenatore della prima squadra. Il risultato era stato interessante.. Ora ci riprovo....

Prima è doveroso un piccolo passo indietro. Normalmente, prima di giocare a Basket, un bambino ha già giocato 1 o più anni a mini basket.
A prescindere dal tempo e dalle esperienze che il bimbo ha già avuto, che tipo di piccolo giocatore pensa di trovare il nuoco Coach ? Sino a qualche anno fa dicevo : l'importante che sappia correre aventi, indietro, lateralmente, saltare con 2 piedi ed ad 1 piede. Questo a fronte del fatto che dal punto di vista motorio i nostri piccolini fanno talmente poche esperienze che mi sembrava che queste cose fossero sufficienti. Mi sbagliavo.
Dal mini basket attendo un piccolo giocatore, che sappia palleggiare, fare un terzo tempo dx e sx, fare corti passaggi, correre, saltare, avere consapevolezza di se stesso nello spazio. Segni SEMPRE in 1c0. Non vado in altri dettagli perchè è materia da me pocco conosciuta e mi scontrerei con gli esperti di questo bellissimo settore.

CATEGORIA U13 (1° Categoria giovanile)
Uso di entrambe le mani nel palleggio e nel terzo tempo. Conoscere il secondo tempo e quando utilizzarlo. Posizione del corpo per tirare piazzato con un gesto che possa almeno assomigliare ad un tiro. Passare con "abbastanza " precisione ad un compagno vicino. Fare una partenza incrociata corretta Segnare tutti gli 1vs0, tutti gli 2vs1 e situazioni di grande vantaggio numerico.  Conoscere le posizioni in campo, canoniche o meno ( anche l'area da delle posizioni)
Riconoscere le prime collaborazioni basate su un taglio ( davanti/dietro..ecc..) con almeno 3 giocatori interessati. Responsabilità individuale in difesa e inserimento dell'anticipo. Primi cenni sul "ritmo del gioco". A livello mentale consapevolezza di cosa sia il gioco di squadra, avere primi obiettivi di risultato, il quale deve essere inserito non come la cosa principale, ma sapere che vincere o perdere un certo significato lo ha.
A mio avviso sono obiettivi a cui non dobbiamo tendere durante l'anno, ma sono da sviluppare e migliorare. Intendo dire che non dovrò arrivare a fine anno dicendomi " bene ho inserito nel gioco un taglio e più o meno lo conosciamo"; sono questi strumenti che utilizzerò durante la stagione affinchè le cose si possano sviluppare ed "affinare" (non mi veniva un'altra parola); si palleggera meglio, si tirerà con percentuali (non sto dicendo di scoutizzare..) migliori, conoscerò meglio il gioco ecc..ecc...

Wannes